Psiche e strategie contro l’angoscia

PSICHE & SOCIETA’  di ROBERTO CAFISO   DA LA SICILIA del 22.1.16

L’UMORISMO MACABRO DURANTE GLI EVENTI AD ALTO QUOZIENTE DI STRESS

In sala operatoria a volte succede di tutto. Scherzi pesanti, battute volgari e grossolane  anche a carico del paziente,  assenza di empatia verso costui,  anestetizzato sul lettino sotto le luci della scialitica.  Anche i contatti empatici possono farsi  rari sia  nel pre che nel post operatorio. Solo una relazione di tipo tecnico, basata asetticamente sulle informazioni cliniche strettamente necessarie.

Gli addetti agli obitori o alle pompe funebri tengono il thermos di the freddo nelle sale  refrigerate che ospitano le salme  o mangiano un panino lì dentro  nei giorni di calura estiva.  Anche qui non mancano  battutacce  e  sarcasmo   sui cadaveri, sulle loro condizioni  e prevale un’ assenza di partecipazione emotiva durante la vestizione per il funerale. Solo gesti meccanici quasi a  comporre un manichino.

I vigili del fuoco spesso modificano la loro percezione della realtà, trasformandola in un contesto allegorico, epico,  di tipo venatorio, ove il fuoco  è la bestia a cacciare, in un processo di personificazione di eventi naturali diversamente angoscianti in presenza di persone carbonizzate. Avviene  qualcosa di simile anche ai soccorritori dopo le catastrofi naturali . Chi deve recuperare corpi tra le macerie diventa  preda  di un umorismo  macabro, assolutamente inopportuno per chi lo osservasse fuori dal  campo.

Non si tratta di mostri in nessuno dei casi. Gli esseri umani in camice o in divisa o chiamati a svolgere compiti ingrati ,  si auto proteggono dall’angoscia con dei meccanismi di difesa psicologici  che hanno il compito di far prendere loro le distanze dal pericolo, ribaltandone i  fantasmi ad esso associati e illudendosi di padroneggiare eventi altrimenti ingestibili. Chi lavora nelle emergenze  o con la morte davanti agli occhi  prova a porsi in una posizione di contrattacco , lanciandole la sfida , con atteggiamenti derisori o provocatori che non sono così come appare destinati alle vittime, ma a darsi coraggio  controllando il proprio equilibrio nervoso.

Gli agenti di polizia stradale che arrivano sul luogo di un incidente mortale, con esseri umani dilaniati tra le lamiere, assumono con l’esperienza un atteggiamento  asettico, a tratti di apparente indifferenza, occupandosi di rilievi e della circolazione ed aspettando pompieri e  pompe funebri per la rimozione dei corpi. Si proteggono dalla morte. E lo fanno anche gli infermieri in reparti critici per rischio infettivo quando non usano presidi di sicurezza. Si chiamano “rischi clinici”  e di fatto lo sono. Ma non è trascuratezza o ignoranza. Ma spesso è una sfida inconsapevole  nei confronti di contagi  che evocano  la morte. Una sfida che da la sensazione di poter padroneggiare l’infezione ed i suoi esiti letali. E questo l’aspetto più saliente nell’organizzare procedure di sicurezza per chi lavora in certi settori.

Se gli esseri umani fossero solo lucida razionalità tutto ciò sarebbe solo abietto. Ma devono  far fronte  da sempre  alle proprie  istanze primordiali. Vedersela con le  paure della notte dei tempi  che non trovano  conforto  .  Provano  a gestire il dolore  con strategie che viste   da lontano  appaiono appunto  irrispettose, disumane e  ciniche. Chi torna a casa dopo queste esperienze ha invece  duri contraccolpi , perché rivede i fatti  con una moviola che toglie l’appetito, il buon umore , il sonno.  Si ritorna se stessi, perché   fuori dalla situazione  drammatica ci si può sentire finalmente   deboli, provare  tristezza e   sconcerto.

La strategie difensive servono a conservare un equilibrio mentale per chi è esposto a forti stressor a causa del proprio lavoro. E la paura o il tentennare sono fattori di esclusione e di ostracismo  in  qualsiasi pool di emergenza, perché l’ansia o l’incertezza  di un solo membro può mettere  a repentaglio la riuscita di un’operazione   rischiosa   e la stessa vita di qualcuno . Per contare su ogni  membro di uno staff occorre che le difese  di ciascuno siano condivise da tutti e queste per essere efficaci possono assumere le sembianze  di modalità  amorali o disgustose. Ma per fronteggiare il brutto a volte bisogna farsi più brutti e prendere il diavolo per le corna, senza sottilizzare troppo. E la dura legge dei mestieri che in pochi  vorrebbero fare .

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