Psiche, la stanza segreta

PSICHE & SOCIETA’ di Roberto Cafiso

 

Quei pensieri che a volte, anche in mezzo ad altri, ci affollano la mente. Pensieri di cui non parliamo mai con nessuno e che forse resteranno per sempre sigillati in noi. Pensieri magici o a  volte catastrofici,  oppure indecenti. Pensieri contro ciò in cui crediamo ed amiamo o che ci fanno galleggiare in alto, un po’ eterei e folli.

 

Per quanto possiamo instaurare rapporti profondi con delle persone c’è una stanzetta dentro di noi dove possiamo entrare solo noi. E’ uno spazio angusto eppure confortante con una sola poltrona e  chiunque lì dentro sarebbe un estraneo, pur avendo con lui confidenza o persino un rapporto privilegiato.

 

La stanza dei sogni ad occhi aperti è uno sfiatatoio emotivo o forse è soltanto una zona franca, contemplativa ,  dove tracciare  disegni monchi, progetti strambi, desideri assurdi,  traiettorie ipotetiche che abortiranno. E dove perciò non ci va di far accedere altri, perché non capirebbero e magari ci osserverebbero per ciò che in realtà non siamo e che in fondo non vorremmo  essere.

 

La vita è un continuo equilibrio tra sogno e realtà. Una osmosi perenne dove cerchiamo di adattare le istanze più personali alla configurazione del nostro spazio -  mondo . Uno sforzo e a volte un artifizio  perenne. Non possiamo rinunciare a immaginare  imprese disperate recondite, coaguli di presuntuose iniziative, sbuffi di tracotanza, schizzi di vendetta , marce trionfali , aspirazioni smodate o amori impossibili. Tutto ciò che è inconfessabile è dentro quello sgabuzzino,  posto in qualche angolo della nostra mente, percepibile solo da noi.

 

Confessare  vuol dire anche  riconoscerci e talvolta ci capiterà di dover mettere fuori queste idee  assurde dal contenuto non facilmente commestibile. Ci capiterà perché il peso di certi pensieri si è fatto insopportabile e non lo reggiamo più. Restituirlo ad un interlocutore  da un lato ci alleggerisce ,  dall’altro fa defluire  il contenuto fantasmagorico  implosoci dentro   spesso per un lungo periodo.

Quando l’acqua pressa la parete di una diga è bene aprire un po’ le paratie per evitare che essa posa tracimare.

 

Nei rapporti a due il desiderio di possedere l’altro appropriandosi di ogni suo segreto è un ideale usuale seppur meschino. Primo perché non si potrà mai essere certi di conoscerne   tutti i segreti  , secondo perché il saperlo non ci consentirebbe comunque  di appropriarci  di lui . Il  “furto del pensiero”  è  un delirio tipico  di talune malattie mentali dove l’angoscia del soggetto ha a che fare con la paura che ciò che pensa possa essere visibile a tutti. Certi pensieri appartengono solo a noi. Possiamo condividerli per scelta,  ma forzature e ricatti morali ci destabilizzeranno.

 

Amare qualcuno non è invadere tutta  la sua mente. In quella stanzetta, è bene ricordarlo, c’è posto solo per uno. A volte ci è consentito un accesso breve, ma per quanto saremo importanti per l’altro resteremo ospiti  graditi solo se sapremo essere discreti e veloci nella sosta. Ma se ci scappasse un giudizio sul contenuto di ciò che vedremo là dentro   non ci metteremo mai più il naso per tutta la vita.

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